da Vinci COLINEO - Kolinsky Sable Synthetic Fibre

MADE IN GERMANY

Per anni si è cercato di imitare le proprietà speciali dei peli di martora rossa Kolinsky con le fibre sintetiche.

Un compito molto difficile a causa della struttura particolare di questo materiale naturale prezioso che è diventato sempre più raro e costoso negli ultimi anni. 

Con la nuova linea da Vinci COLINEO siamo riusciti a creare una miscela di fibre sintetiche che si avvicina molto al modello naturale

  • Miscela accuratamente bilanciata di diverse lunghezze di fibre sintetiche dritte ed ondulate
  • Punta e tratto molto precisi
  • Alta elasticità ed elevato assorbimento del colore
  • Manici esagonali in legno patinato

Questa linea viene offerta nelle seguenti varianti e forme:

422 COLINEO Pennello a ventaglio
Misura 3

1222 COLINEO Pennello per filettare, lunghezza media, punta estremamente fina
Misure 5/0, 0, 4, 8, 12

5522 COLINEO Pennello per acquarello, tondo
Misure 5/0, 3/0, 2/0, 0, 1, 2, 4, 6, 8, 10, 12, 16, 20, 24

5527 COLINEO Pennello per acquarello a forma di spada
Misure 10, 14

5822 COLINEO Pennello per acquarello, piatto
Misure 4, 8, 12, 16, 20, 24

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L´opinione degli artisti

Autore: Evan Woodruffe
www.instagram.com/evanwoodruffe
www.evanwoodruffe.com

La mia prima impressione è che Colineo abbia un controllo molto elevato: la tensione ha un ottimo equilibrio; il pennello ha molta forza ma non è troppo elastico, di modo che la punta sia facilmente controllabile. La punta è molto buona, dalla forma di freccia simile a quella della martora e le fibre trattengono molto colore. Sebbene non abbia il tocco "lussuoso" della martora rossa, ha una sensazione molto durevole, oltre ad un´ottima risposta, e sarò in grado di usarlo più direttamente e con materiali più duri, come l'acrilico liquido ed a corpo morbido. Dall'uso veloce di oggi, penso che questo sia il miglior pennello sintetico da Vinci per applicazioni delicate e per lavori di dettaglio. La qualità è eccezionalmente alta e non vedo l'ora di provarlo meglio domani! 

da Vinci ha certamente riscritto le regole dei pennelli sintetici. Una volta erano molto limitati, ora invece stanno ampliando le possibilità della pittura!

1. Quanto colore assorbe il pennello? (Assorbimento e mantenimento del colore)

I pennelli hanno un buon assorbimento d’acqua/colore anche se l’impressione è che sia sensibilmente minore rispetto a quelli in martora naturale. Non ho un n°20 in martora con cui paragonare il n°20 Colineo, ma comparandolo con i n° 8 e 10 in mio possesso direi in proporzione il Colineo assorbe meno. In compenso hanno un ottimo rilascio, omogeneo e prolungato che fa durare a lungo la pennellata. Devo fare un distinguo tra numerazioni. Da un numero 20 forse mi aspetterei di portare un po’ più d’acqua/colore sul foglio proprio per l’uso tipico di pennelli di queste dimensioni mentre sulle numerazioni più piccole la sensazione è che l’apporto di colore sia perfettamente adeguato alla misura.
 

2. Come viene distribuito il colore? (Applicazione del colore)

Il colore viene rilasciato in modo assolutamente uniforme, del tutto paragonabile al pelo naturale. Nessuna nota particolare sul comportamento e sul rilascio durante la pennellata se non che proprio per la capacità del pennello di rilasciare colore a lungo forse ne rilascia, o ci induce a rilasciare, un po’ meno pigmento rispetto al pelo naturale. In pratica serve ricordarsi di caricare un po’ di più … o più spesso il colore. 

Solo una questione di abitudine. Passa subito. La cosa che forse più mi ha stupito per è che il pennello 20 non rilascia mai troppa acqua. Facendo dei dettagli molto piccoli con un 20, normalmente, anche riuscendo a fare un segno sottile questo tende a schiarirsi o allargarsi perché viene rilasciata comunque una certa quantità d’acqua. Problema che ho riscontrato Dartana ad esempio, mentre con questo pennello, non succede. 

Il numero più piccolo, il n°2 ho preferito testarlo con inchiostro di china, sempre paragonandolo con un martora, ed ha dimostrato di poter tirare lo stesso numero di linee mantenendo negli ultimi tratti un segno più omogeneo del fratello naturale il quale da parte sua mantiene ancora certe caratteristiche uniche. 

3. Descriva le Sue impressioni sulla pittura con questi pennelli.    

Questa direi è la parte migliore. La sensazione di scorrevolezza sulla carta è una cosa che da grande piacere, il pennello è sempre pronto, risponde bene e viene il dubbio di avere un martora vero in mano. La punta, almeno per il momento, sembra essere una certezza e consente di fare dettagli sottili anche avendo in mano il 20. Mi ripeto ma di fatto, senza nemmeno troppe accortezze, si possono fare le stesse linee sottili con il 4?(sul manico non c’è dicitura) che con il 20 e questa è una gran comodità. Lasciando stare gli aspetti tecnici: man mano che li usi fanno venir voglia di dipingere senza fermarsi… potrebbe anche essere un difetto a pensarci 

4. Come descrivereste l´elasticità?

Premesso che ultimamente uso più spesso il petit gris che la martora direi che l’elasticità del pennello, a sensazione sul foglio, è simile alla martora. Poi scuotendolo o andando a modellare la punta con le dita qualche differenza si vede ma non è necessariamente un aspetto negativo. Nella pennellata la resistenza o elasticità della piuma è corretta a mio gusto.

5. Come valuta la punta, il tratto e la chiusura del pennello? (Firmazione della punta) 

Ne ho già parlato descrivendo altri aspetti perché trovo che la capacità di mantenere la punta possa essere vanificata da un rilascio non corretto del colore. In questo caso invece direi che meglio di così non si possa fare. La punta è sempre perfetta. Personalmente amo anche i pennelli che la perdono lasciandosi modellare secondo le esigenze ma questa non è una caratteristica dei martora e tantomeno dei sintetici. Quindi “Chapeu”! Un piccolo distinguo per il numero 2 usato con la china per fare dei tratti da fumetto… il comportamento è molto simile al naturale ma la punta resta un po’ più nervosetta e alcuni tratti curvi sono un po’ più difficili da eseguire. 

6. I pennelli possono essere utilizzati anche su superfici più ampie?

Si, ma mi ripeto: forse dai numeri maggiori ci si aspetterebbe un maggior apporto di acqua e colore sul foglio. Dipende da cosa ci si vuol fare ovviamente. Di fatto anche il numero più grande resta un pennello di precisione che può fare anche delle larghe campiture ma non potrebbe competere, giustamente, con un petit gris di misura simile.

7. I pennelli sono facili da pulire?

Sull’acquerello questa cosa non si nota molto credo. Posso dire però che avendoli testati con la china che è più ostica da lavare direi che si, si sono puliti bene anche se il Maestro, con mio stupore è tornato pulito prima del Colineo. Strano. 

8. I pennelli tornano per bene alla loro forma originale dopo la pulizia?

Si

9. Può immaginarsi questo tipo di pennello come un arricchimento della Sua palette di pennelli? Se sì, perché?

Si. Sono dei pennelli veramente molto versatili e permettono una gran varietà di tratti, il filato (o il mix di filati) promette molto bene e penso che con un pennello di misura media si possa più o meno fare di tutto in caso necessità. Quindi perfetti secondo me anche da portare in viaggio o en plein air dove si cerca di limitare la quantità di materiale.

10. Ulteriori osservazioni:

in conclusione penso siano dei pennelli molto piacevoli da usare. 

Per le numerazioni ed il tipo di pennelli ricevuti credo esprimano il massimo del loro potenziale nelle misure di mezzo. Cioè quelle più tipicamente usate in acquerelli di medio/piccole dimensioni. La numerazione più grande può esser molto interessante non tanto per far grandi lavature ma per quegli acquerellisti (di solito professionisti) che cercano precisione anche su formati grandi, dal mezzo foglio in su, e quindi si ritrovano in mano uno strumento versatile senza dover cambiare spesso pennello. Mi domando se con lo stesso materiale pensiate di sviluppare anche altri tipi di pennelli oltre al classico Round perché sembra veramente interessante.